mercoledì 30 marzo 2011

i partecipanti

"Cosa faccio io qui?"  Una  caposcuola tra le produttrici cinematografiche italiane (Marina Piperno), un noto regista (Luigi Faccini), un apprezzato musicologo (Roberto Iovino), un’impegnata attrice teatrale (Franca Fioravanti), un interessante drammaturgo (Marco Romei) e una direttrice di museo (Raffaella Ponte)  si ritroveranno l’8 aprile a Scienze della Formazione   insieme a un piccolo stormo di docenti delle scuole di ogni ordine e grado per parlare di Storia e della sua didattica, i primi da punti di vista inusuali e suggestivi, i secondi portatori di passione e vocazione all'insegnamento.

lunedì 28 marzo 2011

FARE STORIA ATTRAVESO LA STORIA PERSONALE

Vi invito a fare storia a partire dalla storia personale: un modo per trattenere alcune tracce di sè e recuperare quelle del passato famigliare attraverso i luoghi, gli oggetti la vita degli antenati... un albero genealogico ricco di informazioni che intreccia i suoi rami con gli eventi storici con la S maiuscola, quelli che sono riportati nei libri.
Ma saper fare storia personale significa anche essere disposti a fare posto alla cura dell'anima, scoprire un passato non sempre aulico e scegliere
cosa trattenere e cosa lasciare. Un percorso che tolga le ragnatele dagli scaffali delle vecchie foto famigliari e ridia posto a ciascuno. Tratterremo poi, per noi, solo una buona eredità, quella di genere ad esempio, o alcune caratteristiche individuali, o potremmo scoprire dei talenti o delle qualità nascoste...
Buona ricerca a tutti

RADICI
di Francesco Guccini

La casa sul confine della sera
oscura e silenziosa se ne sta,
respiri un' aria limpida e leggera
e senti voci forse di altra età,
e senti voci forse di altra età...

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l'anima che hai,
se vuoi capire l'anima che hai...

Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te,
come il fiume che ti passa attorno,
tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei,
lentamente, giorno dopo giorno
ed io, l'ultimo, ti chiedo se conosci in me
qualche segno, qualche traccia di ogni vita
o se solamente io ricerco in te
risposta ad ogni cosa non capita,
risposta ad ogni cosa non capita...
...

E te li senti dentro quei legami,
i riti antichi e i miti del passato
e te li senti dentro come mani,
ma non comprendi più il significato,
ma non comprendi più il significato...

...

La casa è come un punto di memoria,
le tue radici danno la saggezza
e proprio questa è forse la risposta
e provi un grande senso di dolcezza,
e provi un grande senso di dolcezza...


LUOGO DELL'INCONTRO

dato l'alto numero degli iscritti abbiamo un'aula più capiente a disposizione
ci troveremo tutti in aula 3 venerdì 8 Aprile per il nostro Convegno

sabato 26 marzo 2011

pensieri

Due  aforismi sulla storia:
Non sapere cosa è avvenuto prima di noi è come rimanere sempre bambini. Cicerone, Oratore, XXXIV  (nescire quid antequam natus sis acciderit id est semper esse puerum)
Interessatevi alle generazioni morte: è l'unico modo per essere indulgenti coi vivi e per soffrire meno. Flaubert, Correspondance, III, 203 (Intéressez-vous aux générations mortes: c'est le moyen d'etre -ci vorrebbe l'accento ^ sulla I e, chiedo venia - indulgent pour les vivantes  et de moin souffrir.)

Gli iscritti

Ci sono già 78 (settantotto) studenti che hanno scelto il convegno come attività di tirocinio o di laboratorio! Siamo molto contente per l'interesse che ha suscitato la nostra iniziativa, ma ahimé siamo costrette a chiudere le iscrizioni! Ancora 2 studenti, per un totale di 80  e poi "chi c'è c'è e chi non c'è..."
Siamo spiacenti per gli esclusi, ma ragioni logistiche e organizzative non consentono di accogliere altre richieste.  

mercoledì 23 marzo 2011

il perché del convegno 3

Terzo e ultimo post sulle motivazioni del convegno. Il resto lo scoprirete vivendo, cioè partecipando alla giornata di studio dell'8 aprile: 
Il Seminario si propone di evidenziare l’importanza  centrale della conoscenza storica per la formazione culturale e civile delle giovani generazioni nelle cui menti è necessario  consolidare il senso dell’ identità individuale e collettiva senza chiusure nei confronti dell’altro e delle diverse esperienze di civiltà e culture, sia di ieri sia di oggi. Si presenta anche come “istruzioni per l’uso” e suggerisce alcune linee guida per la didattica della storia,  illustrando e mettendo a disposizione sperimentazioni ed esperienze laboratoriali, strategie alternative all’insegnamento tradizionale.  
In concomitanza col 150° anniversario dell’Unità d’Italia momenti caratterizzanti della giornata di studio saranno i contributi riguardanti il Risorgimento.

martedì 22 marzo 2011

LA STORIA PER ME...

per me fare storia è; passione, divertimento, indagine, sociologia, antropologia, ricerca dei documenti, ricostruzione degli alberi genealogici, scrutare le aspirazioni dei soggetti studiati, vedere quali strategie hanno applicato, pensare ai possibili dialoghi fra i personaggi coinvolti e cronologia dei fatti...
Per questo quando lavoro la storia è messa in scena con narrazioni verosimili dove fatti e persone raccontano, nel tempo scelto, la vita di tutti i giorni . La classe entra in un luogo opportunamente arredato, fa il suo ingresso solitamente nella penombra e con musiche contestualizzanti, poi la breve drammatizzazione si svela e alla fine le insegnanti riportano la luce naturale nella stanza e aiutandosi con la scenografia verificano con gli alunni la comprensione dei brani ascoltati, ricostruiscono il tempo storico e cercano riscontri nelle fonti riproducendo con gli alunni quell'epoca precisa... condividendo attesa, curiosità, passione...
fare storia per guardare e imparare da altre epoche, dalle vite di altri

sul decimo vagone

Non può mancare, stralciata dalla  filastrocca di Gianni Rodari E' arrivato un treno carico di..., la strofa  sulla scuola che abbiamo usato per illustrare il pieghevole del convegno.

E’ arrivato un treno carico di …

...Sul decimo vagone ci sono tanti banchi,
c’è una lavagna nera e dei gessetti bianchi.
Dai vetri spalancati il mondo intero può entrare:
e’ un ottimo maestro per chi lo sa ascoltare...

il perché del convegno 2

Un convegno come una goccia nel mare che testimonia l'impegno e gli sforzi per  cambiare la didattica della storia.
Proseguo nell'esposizione delle motivazioni che ci hanno ispirato (ma è una storia lunga e avrà altre puntate
Troppo spesso la storia che viene insegnata si limita a quella politica e cronologica,  che non sembra riguardare uomini concreti, che furono fatti di carne e sangue come noi, ma figurine polverose e stereotipate, ritagliate dal tessuto della loro vita reale e dal tempo in cui hanno vissuto e  appuntate come insetti in bacheca, per sempre riconducibili solamente a uno o più eventi importanti della loro vita.
Molti pedagogisti, da Piaget  a Vygotskij a Fraisse (per richiamare solo quelli più citati), si sono  esercitati soprattutto a individuare l’età infantile nella quale sia meglio introdurre tra le materie scolastiche la storia . Il sospetto è che anche per loro la storia sia ancora quella fatta principalmente di guerre, rivoluzione, battaglie e trattati.
Decisamente la storia è qualcosa di più e di altro.
La storia è intorno a noi (La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso, direbbe De Gregori) ed è al centro delle nostre conoscenze e riguarda tutti gli uomini delle generazioni passate, non solo i grandi personaggi.  Scienza del contesto per eccellenza, si intreccia e non può prescindere dalla sociologia, dall’antropologia, dalla geografia, dalla letteratura, dal folclore, dalle scienze dell’alimentazione, dalla storia dell’arte o  della musica o dello spettacolo, e via citando.
Anche le più recenti indicazioni ministeriali sembrano andare in questa direzione e prescrivono che  la storia, in contiguità con la geografia, non abbia  più un esclusivo interesse per i soli fatti politici, ma debba occuparsi “dello studio delle società umane, nello spazio e nel tempo”, prevedendo tra le sue finalità l’ “esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria”.

(continua)

lunedì 21 marzo 2011

Una canzone per un convegno

Poco originale, ma pertinente, il leitmotiv del Convegno potrebbe essere la canzone di De Gregori dedicata alla storia. Se non la musica, rileggiamone almeno le parole 

Francesco De Gregori, La storia, in Tra un Manifesto e lo Specchio, 2006 

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perché nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano

domenica 20 marzo 2011

il perché del convegno

Un numero non esiguo di studenti non ama la storia. Durante gli esami, quando si bloccano su una data che tu non avevi neppure chiesto o confondono Risorgimento con Rinascimento, con la più solare improntitudine affermano: "Ho poca memoria. Per questo per me la storia è sempre stata uno scoglio." Partono dal presupposto errato che imparare tale materia  voglia dire memorizzare date di trattati, guerre, battaglie, insomma una cronologia (noiosissma!) di avvenimenti soprattutto politici. Probabilmente anche gli insegnanti che hanno incontrato non amavano la storia e pure loro si limitavano a quella che Braudel chiama histoire événementielle
Per dare un piccolo contributo a una visione meno restrittiva e più stimolante della didattica della storia abbiamo pensato a una giornata di studio sul suo insegnamento  sia nella scuola primaria sia negli altri ordini di scuole. Pertanto il convegno vuole dare voce ad alcuni tra quegli insegnanti che, nonostante sottovalutazioni e limitazioni, lavorano con slancio e vocazione,  sperimentando  metodologie e tecniche per appassionare i loro allievi  alla conoscenza e suscitarne la curiosità  e la voglia di approfondire.
                                                                                              (continua)

Benvenuti

18 giorni all'alba.  Comincia oggi il conto alla rovescia che ci porterà all'8 di aprile, la data della giornata di studio dedicata alla didattica della storia che, in questo 150° anniversario dell'Unità d'Italia, sarà fortemente connotata da "spiragli" sul Risorgimento.
Abbiamo ancora molte cose da preparare e organizzare, ma sicuramente arriveremo alla fatidica data pronte, spronate dall'elevato numero di studenti che hanno scelto il Convegno come laboratorio o tirocinio.
Per ora grazie e benvenuti.  

martedì 15 marzo 2011

In costruzione

Questo blog sarà opertivo e quotidianamente aggiornato a partire da lunedì 21 marzo... con l'arrivo della primavera...
A presto