lunedì 16 maggio 2011

storie di viaggi

Oggi ho pensato alla storia fatta dagli uomini in viaggio,
non solo da chi ha scoperto nuove terre o ha conquistato nuovi territori e sottomesso popoli, ma anche alle piccole storie di chi ha "fatto fagotto" e rischiando è salpato verso terre sconosciute.
Riflettevo sulla speranza che muove l'uomo a costruire una vita nuova, a ripartire dal niente, ricominciare in una sorta di ri-nascita.
Com'è attuale questo argomento e come siamo storicamente poco consapevoli della storia che nei secoli precedenti noi abbiamo scritto. Vi lascio con poche righe evocative tratte da un poesia:
"Sei voci

Non fu il mare a raccoglierci
Noi raccogliemmo il mare a braccia aperte.
Calati da altopiani incendiati da guerre e non dal sole,
traversammo i deserti del Tropico del Cancro.
Quando fu in vista il mare da un’altura
Era linea d’arrivo, abbraccio di onde ai piedi.
Era finita l’Africa suola di formiche,
le carovane imparano da loro a calpestare. ..."
(Erri de Luca: Solo andata, migrazione e poesia)

domenica 15 maggio 2011

Ricordi di vita... a scuola

Oggi ho parlato con un mio ex alunno di 19 anni.... è stato con lui e i suoi compagni che ho iniziato la mia avventura come insegnante di scuola elementare nel lontano 1998.
Come è stato bello ascoltare i suoi ricordi di quegli anni!!! Sapete quali erano?
Tutte le esperienze più coinvolgenti, naturalmente: la gita al laboratorio di Campomorone quando hanno fatto il pane macinando prima il grano con le pietre, quella volta che hanno portato i loro animaletti a scuola per descriverli, quando abbiamo seminato i fagioli, quando in prima andavamo nel laboratorio della sabbia per costruire le sabbiere, quando entravamo al buio nel laboratorio di storia. .. e poi hanno lasciato le impronte delle mani sulla parete...Mi ha detto che alcuni momenti non riuscirà mai a dimenticarli, che gli sono rimasti nel cuore.... Ero felice nel sentirlo parlare e ho pensato che è questo quello che la scuola deve lasciare nei ragazzi, esperienze emozionanti di partecipazione attiva e non solo noiose lezioni di ascolto passivo. La cosa strabiliante è che anche per me è stato così, io per prima mi sono divertita molto con loro e conservo i loro stessi ricordi perchè quelle esperienze non hanno avuto significato solo per i miei ragazzi ma anche per me che con loro ho imparato e sono cresciuta. Credo che finchè sarà così, finchè riuscirò a entusiasmarmi come loro, allora avrà ancora senso continuare a insegnare.

sabato 14 maggio 2011

Noi e la storia

Credo che oggi, forse ancora più che in passato, i nostri giovani, i ragazzi che ci sono affidati, abbiano bisogno di formarsi una coscienza critica nei confronti della storia sia passata che attuale. In una società come la nostra in cui tutto viene consumato in fretta, in cui non ci si ferma a riflettere ma ci si lascia condizionare facilmente e omologare, in cui tutto sembra scivolare addosso, occorre che gli adulti si impegnino per fornire loro la capacità di "leggere" il momento storico in cui viviamo, per dare l'equilibrio necessario a capire le contraddizioni sociali e cercare insieme di risolverle a partire dai rapporti interpersonali. Sono certa che l'esempio di impegno e comprensione che sappiamo dare sia indispensabile per aiutarli a costruire una loro identità e saper interpretare la realtà in maniera consapevole e responsabile. Nella mia esperienza di insegnante ho cercato sempre di parlare ai loro cuori prima ancora che alla loro testa, privilegiando i rapporti umani e alla luce di questi ragionare insieme su quello che la storia ci insegna, sulla necessità di verificare le informazioni e trarre conclusioni personali stimolando il desiderio di dare ciascuno il proprio contributo per costruire un futuro migliore dove i valori più importanti siano lealtà, solidarietà e partecipazione. Credo sia questo a cui la nostra didattica deve mirare, creare occasioni di apprendimento interattivo, per diventare uomini e donne consapevoli che la storia non è quella degli altri ma appartiene a ognuno di noi, la storia che tutti insieme stiamo scrivendo ora, giorno dopo giorno.