venerdì 1 luglio 2011

Ognuno di noi

Ognuno di noi nasce in un'atmosfera d'idee e di credenze, elaborata da tutta l'umanità anteriore; ognuno di noi porta senza saperlo, un elemento più o meno importante alla vita dell'umanità successiva. Giuseppe Mazzini

Credo che questa frase racchiuda in sè il senso che diamo all'essere parte essenziale, consapevole o inconsapevole, della storia e ci riporta a capire quanta responsabilità si abbia tutti nel costruire la nostra società, nel rispettare o meno certi valori, nel credere in certi ideali anzichè in altri...
Da che parte stare allora? sempre e solo dalla parte dell'uomo, dalla parte degli ultimi dalla parte dei diritti di tutti...
sento profonda indignazione verso questa ingiustizia sociale che ancora oggi nel 2011 vede uomini trattati in modo così diverso sia nel proprio paese come nei diversi luoghi della Terra...
è ancora necessario dover dire parole ovvie di fronte a certi accadimenti?
... non basta ancora vedere uomini che chiedono aiuto ad altri uomini per capire che chiunque potrebbe trovarsi nella stessa situazione se solo fosse nato in un paese da cui si fugge anzichè nel proprio? quale momento storico dobbiamo aspettare perchè questo non succeda più?
... nessuno di noi comprende la fortuna che ha finchè non prova a immaginare di essere nei panni dell'altro... di essere l'altro... ma basterebbe davvero poco per capirlo... basterebbe usare il cuore...


lunedì 27 giugno 2011

L'errore

"Credo che il grande errore nelle scuole di usare la paura quale motivazione di base. Paura di essere bocciati, di non restare con la tua classe, etc. L'interesse invece può produrre conoscenza che in proporzione alla paura è un'esplosione nucleare rispetto ad un petardo. " - Stanley Kubrick.
Sono solo le parole di un regista che molto semplicemente ha centrato uno degli errori che la scuola purtroppo deve ammettere...
L'obiettivo che invece la buona didattica deve perseguire è quello di trasformare la scuola in un luogo dove star bene, dove non aver paura di essere sanzionati e minacciati, ma accolti e compresi .
L'esplosione nucleare deve avvenire per la forte motivazione e interesse che sappiamo creare noi adulti nei bambini che sono lì per imparare a crescere e a vivere in modo equilibrato.
So purtroppo che invece da molte scuole, a tutti i livelli, i bambini vorrebbero scappare e questo è il fallimento più grande... Noi docenti siamo lì e dobbiamo attivarci perchè questo non accada... usando tutta la passione, la comprensione e la competenza di cui siamo capaci altrimenti abbiamo formato persone che non avranno mai, forse, fiducia in se stessi e negli altri.

venerdì 24 giugno 2011

La scuola da ricordare

La scuola che i bambini non dimenticano è quella che lascia tracce di apprendimento affettivo, quello attivato attraverso la motivazione e la passione che sappiamo condividere con loro.
Sapete cosa ricordo io della mia scuola elementare? Il viso della mia maestra quando era sorridente, perchè la mia era una maestra severa, distante, (la tipica zitella o come si direbbe oggi... single) sempre seduta in cattedra non ricordo di lei una volta che mi si avvicinasse, anzi ero io ad andare da lei ma sempre rimandata a posto con tono "scocciato" e insofferente.
Delle sue lezioni non ricordo quasi nulla... ho imparato nonostante lei... per fortuna!
Forse il desiderio di insegnare in modo così coinvolgente mi è venuto proprio per questo tipo di scuola che ho vissuto, in una Sicilia di 40 anni fa molto più di adesso, difficile e chiusa, forse per voler provare a fare in un altro modo e anche per la mia indole già incline all'affettività e all'apertura, a mettermi nei panni dell'altro...
Ecco un suggerimento che può servire: se fossi io quel bimbo, quella bimba cosa vorrei per me? la vita a volte è solo una questione di punti di vista basta cambiare ruolo e il modo di vedere e di pensare si capovolge totalmente...la didattica deve prendere origine da questo.... supportata sì dalle competenze e dai contenuti ma alla base ci deve essere il piacere di fare come se fossimo noi a dover ricevere.... insegnare con l'anima non solo con la testa!
Credo che questo valga per ogni aspetto della vita ma a maggior ragione nella scuola che è un mondo di relazioni... viviamo la scuola in modo diverso è staremo meglio tutti soprattutto noi....

Camminando

Il viaggio

Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita
senza mai scalfire la superficie dei luoghi
nè imparare nulla dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare
chiunque abbia una storia da raccontare.

Camminando si apprende la vita
camminando si conoscono le cose

camminando si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita
curando le ferite lasciate dai dolori.
Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso.

(Rubén Blades)

domenica 12 giugno 2011

La trasformazione

Deepak Chopra, non è uno storico è un medico di origine indiana, ma credo che queste sue parole possano essere condivise e aiutare a riflettere:
"La nostra trasformazione causa la trasformazione del mondo perché noi siamo il mondo. Il mondo non è altro che la proiezione della nostra coscienza, che essa sia consapevole o meno di se stessa. Se c'è guerra è perché noi siamo d'accordo a che ci sia la guerra, perché la nostra coscienza non vi si oppone. Se vi è commercio delle armi è perché noi abbiamo accettato che vi sia. Se vi è distruzione dell'ecosistema è perché noi lo abbiamo accettato. Il mondo intorno a noi non è altro che il nostro accordo collettivo e la nostra storia, ossia la storia che noi ci raccontiamo sia come individui che come collettività, è direttamente in relazione alle nostre intime intenzioni."

domenica 5 giugno 2011

FILASTROCCA DELLA STORIA

Quelle che seguono sono
rime di parole uniche che tesso la storia come poesia


Storia raccontami, dimmi com'è
cos'è successo prima di me
Guerre, scoperte, fortune, malanni
Storia raccontami il bello degli anni
Gli anni lentissimi, gli anni fuggiaschi
E gli anni femmine e gli anni maschi
E gli anni splendidi e gli anni cupi
E gli anni rondine e gli anni lupi
Gli anni che ballano su questa giostra
Il ballo è loro, la storia è nostra
Anni passate, volate lontani
Anni passate, volate lontani
Storia, rimani
(autore Bruno Tognolini)

lunedì 16 maggio 2011

storie di viaggi

Oggi ho pensato alla storia fatta dagli uomini in viaggio,
non solo da chi ha scoperto nuove terre o ha conquistato nuovi territori e sottomesso popoli, ma anche alle piccole storie di chi ha "fatto fagotto" e rischiando è salpato verso terre sconosciute.
Riflettevo sulla speranza che muove l'uomo a costruire una vita nuova, a ripartire dal niente, ricominciare in una sorta di ri-nascita.
Com'è attuale questo argomento e come siamo storicamente poco consapevoli della storia che nei secoli precedenti noi abbiamo scritto. Vi lascio con poche righe evocative tratte da un poesia:
"Sei voci

Non fu il mare a raccoglierci
Noi raccogliemmo il mare a braccia aperte.
Calati da altopiani incendiati da guerre e non dal sole,
traversammo i deserti del Tropico del Cancro.
Quando fu in vista il mare da un’altura
Era linea d’arrivo, abbraccio di onde ai piedi.
Era finita l’Africa suola di formiche,
le carovane imparano da loro a calpestare. ..."
(Erri de Luca: Solo andata, migrazione e poesia)

domenica 15 maggio 2011

Ricordi di vita... a scuola

Oggi ho parlato con un mio ex alunno di 19 anni.... è stato con lui e i suoi compagni che ho iniziato la mia avventura come insegnante di scuola elementare nel lontano 1998.
Come è stato bello ascoltare i suoi ricordi di quegli anni!!! Sapete quali erano?
Tutte le esperienze più coinvolgenti, naturalmente: la gita al laboratorio di Campomorone quando hanno fatto il pane macinando prima il grano con le pietre, quella volta che hanno portato i loro animaletti a scuola per descriverli, quando abbiamo seminato i fagioli, quando in prima andavamo nel laboratorio della sabbia per costruire le sabbiere, quando entravamo al buio nel laboratorio di storia. .. e poi hanno lasciato le impronte delle mani sulla parete...Mi ha detto che alcuni momenti non riuscirà mai a dimenticarli, che gli sono rimasti nel cuore.... Ero felice nel sentirlo parlare e ho pensato che è questo quello che la scuola deve lasciare nei ragazzi, esperienze emozionanti di partecipazione attiva e non solo noiose lezioni di ascolto passivo. La cosa strabiliante è che anche per me è stato così, io per prima mi sono divertita molto con loro e conservo i loro stessi ricordi perchè quelle esperienze non hanno avuto significato solo per i miei ragazzi ma anche per me che con loro ho imparato e sono cresciuta. Credo che finchè sarà così, finchè riuscirò a entusiasmarmi come loro, allora avrà ancora senso continuare a insegnare.

sabato 14 maggio 2011

Noi e la storia

Credo che oggi, forse ancora più che in passato, i nostri giovani, i ragazzi che ci sono affidati, abbiano bisogno di formarsi una coscienza critica nei confronti della storia sia passata che attuale. In una società come la nostra in cui tutto viene consumato in fretta, in cui non ci si ferma a riflettere ma ci si lascia condizionare facilmente e omologare, in cui tutto sembra scivolare addosso, occorre che gli adulti si impegnino per fornire loro la capacità di "leggere" il momento storico in cui viviamo, per dare l'equilibrio necessario a capire le contraddizioni sociali e cercare insieme di risolverle a partire dai rapporti interpersonali. Sono certa che l'esempio di impegno e comprensione che sappiamo dare sia indispensabile per aiutarli a costruire una loro identità e saper interpretare la realtà in maniera consapevole e responsabile. Nella mia esperienza di insegnante ho cercato sempre di parlare ai loro cuori prima ancora che alla loro testa, privilegiando i rapporti umani e alla luce di questi ragionare insieme su quello che la storia ci insegna, sulla necessità di verificare le informazioni e trarre conclusioni personali stimolando il desiderio di dare ciascuno il proprio contributo per costruire un futuro migliore dove i valori più importanti siano lealtà, solidarietà e partecipazione. Credo sia questo a cui la nostra didattica deve mirare, creare occasioni di apprendimento interattivo, per diventare uomini e donne consapevoli che la storia non è quella degli altri ma appartiene a ognuno di noi, la storia che tutti insieme stiamo scrivendo ora, giorno dopo giorno.

giovedì 28 aprile 2011

25 aprile

Un po' di pigrizia ha lasciato quasi addormentato il blog: "aprile dolce dormire". Intanto è passata la data importante del 25 aprile.  Su di essa mi è arrivato questo frammento che voglio condividere con i nostri tre lettori:
"[...] Le dittature invece cadono e il 25 aprile ricorda la caduta di quella fascista in Italia. C’è poco da aggiungere a quanto è stato detto tante volte sull’antifascismo e sulla Resistenza, sull’imperituro significato di quest’ultima quale liberazione nazionale, sulle sue contraddizioni, sulle sue diverse e contrastanti anime, sui suoi eroismi e sui misfatti compiuti in suo nome. Il 25 aprile simboleggia vent’anni di un’altra Italia, differente da quella del regime fascista; una resistenza che non è solo quella partigiana, ma anche quella di coloro che non si sono piegati quando un’altra Italia sembrava impossibile; di coloro che si sono opposti nettamente e clamorosamente, nella lotta clandestina, ma anche di chi, più modestamente, ha cercato di salvare il salvabile di dignità e ragionevolezza, senza eroismi ma con la capacità di non lasciarsi abbagliare dall’ «aria del tempo», di respingere la tentazione di «marciare con la Storia», di preservare quell’intelligenza critica che non si lascia sedurre dai belati del gregge, neanche quando sembrano ruggiti di leoni.
Ogni resistenza ha una componente pasquale, di resurrezione; è un risorgere dalla morte, da quella falsa vita che si spaccia per immutabile e definitiva ossia finita e dunque morta.
Anche oggi, dinanzi al dilagare di confusione, volgarità, prepotenza, corruzione, sconcezza che sommerge il Bel Paese come liquami che salgano dalle fognature, è forte la tentazione di arrendersi, di lasciarsi andare, di credere che l’andazzo disgustoso sia uno stadio ultimo, che una vera mutazione antropologica abbia creato un nuovo tipo d’uomo, un non-cittadino, e che questa specie, nella selezione darwiniana, sia fatalmente dominante. L’indifferenza che mette in soffitta la Resistenza vera e propria e l’attentato alla Costituzione, che da essa è nata e che è la spina dorsale dell’Italia civile, sono un sintomo fra i tanti di questa involuzione morale. Ma proprio quella data insegna a non scoraggiarsi; ricorda come credere che tutto sia perduto e che non si possa più reagire sia una tentazione, stupida come lo sono in genere le tentazioni. C’è un’altra Italia possibile, rispetto a quella che oggi subiamo. [...]."
Claudio Magris

*C. Magris, Un antidoto all’indifferenza, "Corriere della sera", 24 aprile 2011.

lunedì 18 aprile 2011

SIAMO NOI CHE FACCIAMO LA STORIA

Spazio aperto,
potete allegare, nei commenti, aspetti significativi della vostra storia famigliare. Mi riferisco ad eventi che si sono svolti nei secoli 1800 e 1900, storie di: emigrazioni, guerre, deportazioni, rivincite sociali...
Aspettiamo i vostri contributi

venerdì 15 aprile 2011

SPAZIO COMMENTI

POTETE COMMENTARE QUI DI SEGUITO I VOSTRI PARERI IN MERITO AL CONVEGNO DELL'8 APRILE

martedì 12 aprile 2011

Un'esperienza positiva

Mi ci sono voluti tre giorni per riprendermi dallo stress per l'organizzazione della giornata di venerdì 8 aprile e ritornare ad occuparmi del blog! Curioso per chi in conclusione aveva sollecitato tutti a scriverervi impressioni e commenti. 
A mio parere il convegno è stato molto soddisfacente e degno di attenzione: pubblico numeroso, concentrato e partecipe fino all'ultimo; relazioni interessanti e coinvolgenti; lo staff ben guidato ed efficente; entrambe le Presidenti attente e portatrici di nuovi stimoli. 
Anche i tempi sono stati nella sostanza rispettati.  Insomma lo giudico un successo che ci sprona a ripetere l'esperienza.  
Ora non resta che ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a organizzare e condurre in porto la manifestazione, ma sono veramente molti e dopo un grazie collettivo rimando agli Atti l'elenco delle persone verso le quali siamo debitrici di cortesia, disponibilità, patrocini, aiuti concreti, collaborazioni attive e sponsorizzazioni.   

venerdì 8 aprile 2011

CONVEGNO: È SERA...

Grazie a tutti,
a cominciare dalle nostre famiglie che in questo periodo hanno "sopportato" i preparativi e contribuito con azioni e idee, grazie a chi è venuto per ascoltare e all'attenzione che ha prestato, grazie a i relatori, ai fotografi, al cattering e grazie soprattutto a ciascun contributo, anche al più piccolo perchè con il gesto di ognuno oggi si è svolto un piacevolissimo Convegno sulla Didattica della Storia

mercoledì 6 aprile 2011

tempo

mancano poche ore e poi il gran giorno... incrociamo le dita.
Buon Convegno a tutti

Indicazioni 2007 per l'area storico-geografica

Nel nostro approccio ad analisi e testimonianze sull'insegnamento della storia non potremo prescindere dal riferimento alle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo d'istruzione del 2007. Rivediamone alcuni punti salienti.
Le Indicazioni  ricuperano l’unitarietà dell’ambito storico-geografico, inteso come l'area "composta dalle scienze che si occupano dello studio delle società umane, nello spazio e nel tempo: la storia e la geografia, strettamente collegate fra di loro e in continuità fra primaria e secondaria".
Fatta salva l'autonomia dell'insegnamento, che consente sconfinamenti e approfondimenti, circa i contenuti le  Indicazioni del 2007 così recitano :
"La conoscenza sistematica e diacronica della storia verrà realizzata fra il secondo biennio della primaria e la fine della secondaria. Si inizierà focalizzando l'attenzione degli alunni sugli aspetti della vita sociale, culturale e materiale delle società preistoriche, protostoriche e del mondo antico, e si passerà, man mano che le capacità degli allievi crescono, allo studio di processi più complessi. La scansione fra primaria e secondaria è costituita dalla Caduta dell'impero Romano d'Occidente, mentre nel primo biennio della scuola secondaria di primo grado il percorso sarà compreso tra il Tardo Antico e la fine dell'Ottocento. L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado viene dedicato allo studio della storia del Novecento."

lunedì 4 aprile 2011

Il senso del Tempo, una misura oggettiva e soggettiva

Saper costruire il concetto di Tempo è fondamentale per poter apprendere la storia e saper collocare "fatti di altri" in un tempo che non ci appartiene. Per questo lavorare su tutto ciò che attiene alla persona, alla cura dei propri spazi, a saper collocare nel tempo i propri accadimenti ... facilita la costruzione del senso del tempo ed è basilare per costruire saperi più complessi .
Tuttavia esiste un tempo psicologico, un modo soggettivo per dare senso alla durata, tanto che una misura condivisa, come quella dell'orologio, diventa soggettiva laddove intervengano ansie, aspettative, attese. Vi lascio uno spunto che viene da molto lontano per riflettere
un po su questo breve pensiero e imparare a disporre nel miglior modo possibile del nostro tempo (che in piccola parte sarà la storia del futuro)
Trova il tempo di pensare
Trova il tempo di pregare

Trova il tempo di ridere...
...
Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amato
Trova il tempo di dare
...
La giornata è troppo corta per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
Trova il tempo di essere amico...


da Trova il tempo di Madre Teresa di Calcutta

sabato 2 aprile 2011

5 giorni all'alba

Bene, ci siamo quasi. Tra cinque giorni ci incontreremo per parlare di storia e del suo insegnamento. Ribadisco che, contrariamente a quanto stampato su locandine e pieghevoli e quindi pubblicato anche sul sito di Facoltà, l'incontro non sarà in Aula  Magna, che tanto magna non è poiché contiene circa 70 persone e gli iscritti sono già di più.
Appuntamento quindi in Aula 3. Abbiamo dovuto sloggiare alcuni docenti che faranno così lezione in Aula Magna per lasciarci libera una sede più spaziosa. Li ringraziamo.   

venerdì 1 aprile 2011

il programma del convegno

Ecco scaricabile la brochure del convegno con il programma dettagliato dalla pagina http://www.sdf.unige.it/eventi.php?ID=6819

ISCRIZIONI ANCORA APERTE

Ciao a tutti, date le richieste ci siamo organizzate e aperto l'iscrizione ad altre 20 persone. Affrettatevi a segnalare la vostra presenza! Buona settimana, ci si vede l'8 Aprile

mercoledì 30 marzo 2011

i partecipanti

"Cosa faccio io qui?"  Una  caposcuola tra le produttrici cinematografiche italiane (Marina Piperno), un noto regista (Luigi Faccini), un apprezzato musicologo (Roberto Iovino), un’impegnata attrice teatrale (Franca Fioravanti), un interessante drammaturgo (Marco Romei) e una direttrice di museo (Raffaella Ponte)  si ritroveranno l’8 aprile a Scienze della Formazione   insieme a un piccolo stormo di docenti delle scuole di ogni ordine e grado per parlare di Storia e della sua didattica, i primi da punti di vista inusuali e suggestivi, i secondi portatori di passione e vocazione all'insegnamento.

lunedì 28 marzo 2011

FARE STORIA ATTRAVESO LA STORIA PERSONALE

Vi invito a fare storia a partire dalla storia personale: un modo per trattenere alcune tracce di sè e recuperare quelle del passato famigliare attraverso i luoghi, gli oggetti la vita degli antenati... un albero genealogico ricco di informazioni che intreccia i suoi rami con gli eventi storici con la S maiuscola, quelli che sono riportati nei libri.
Ma saper fare storia personale significa anche essere disposti a fare posto alla cura dell'anima, scoprire un passato non sempre aulico e scegliere
cosa trattenere e cosa lasciare. Un percorso che tolga le ragnatele dagli scaffali delle vecchie foto famigliari e ridia posto a ciascuno. Tratterremo poi, per noi, solo una buona eredità, quella di genere ad esempio, o alcune caratteristiche individuali, o potremmo scoprire dei talenti o delle qualità nascoste...
Buona ricerca a tutti

RADICI
di Francesco Guccini

La casa sul confine della sera
oscura e silenziosa se ne sta,
respiri un' aria limpida e leggera
e senti voci forse di altra età,
e senti voci forse di altra età...

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l'anima che hai,
se vuoi capire l'anima che hai...

Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te,
come il fiume che ti passa attorno,
tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei,
lentamente, giorno dopo giorno
ed io, l'ultimo, ti chiedo se conosci in me
qualche segno, qualche traccia di ogni vita
o se solamente io ricerco in te
risposta ad ogni cosa non capita,
risposta ad ogni cosa non capita...
...

E te li senti dentro quei legami,
i riti antichi e i miti del passato
e te li senti dentro come mani,
ma non comprendi più il significato,
ma non comprendi più il significato...

...

La casa è come un punto di memoria,
le tue radici danno la saggezza
e proprio questa è forse la risposta
e provi un grande senso di dolcezza,
e provi un grande senso di dolcezza...


LUOGO DELL'INCONTRO

dato l'alto numero degli iscritti abbiamo un'aula più capiente a disposizione
ci troveremo tutti in aula 3 venerdì 8 Aprile per il nostro Convegno

sabato 26 marzo 2011

pensieri

Due  aforismi sulla storia:
Non sapere cosa è avvenuto prima di noi è come rimanere sempre bambini. Cicerone, Oratore, XXXIV  (nescire quid antequam natus sis acciderit id est semper esse puerum)
Interessatevi alle generazioni morte: è l'unico modo per essere indulgenti coi vivi e per soffrire meno. Flaubert, Correspondance, III, 203 (Intéressez-vous aux générations mortes: c'est le moyen d'etre -ci vorrebbe l'accento ^ sulla I e, chiedo venia - indulgent pour les vivantes  et de moin souffrir.)

Gli iscritti

Ci sono già 78 (settantotto) studenti che hanno scelto il convegno come attività di tirocinio o di laboratorio! Siamo molto contente per l'interesse che ha suscitato la nostra iniziativa, ma ahimé siamo costrette a chiudere le iscrizioni! Ancora 2 studenti, per un totale di 80  e poi "chi c'è c'è e chi non c'è..."
Siamo spiacenti per gli esclusi, ma ragioni logistiche e organizzative non consentono di accogliere altre richieste.  

mercoledì 23 marzo 2011

il perché del convegno 3

Terzo e ultimo post sulle motivazioni del convegno. Il resto lo scoprirete vivendo, cioè partecipando alla giornata di studio dell'8 aprile: 
Il Seminario si propone di evidenziare l’importanza  centrale della conoscenza storica per la formazione culturale e civile delle giovani generazioni nelle cui menti è necessario  consolidare il senso dell’ identità individuale e collettiva senza chiusure nei confronti dell’altro e delle diverse esperienze di civiltà e culture, sia di ieri sia di oggi. Si presenta anche come “istruzioni per l’uso” e suggerisce alcune linee guida per la didattica della storia,  illustrando e mettendo a disposizione sperimentazioni ed esperienze laboratoriali, strategie alternative all’insegnamento tradizionale.  
In concomitanza col 150° anniversario dell’Unità d’Italia momenti caratterizzanti della giornata di studio saranno i contributi riguardanti il Risorgimento.

martedì 22 marzo 2011

LA STORIA PER ME...

per me fare storia è; passione, divertimento, indagine, sociologia, antropologia, ricerca dei documenti, ricostruzione degli alberi genealogici, scrutare le aspirazioni dei soggetti studiati, vedere quali strategie hanno applicato, pensare ai possibili dialoghi fra i personaggi coinvolti e cronologia dei fatti...
Per questo quando lavoro la storia è messa in scena con narrazioni verosimili dove fatti e persone raccontano, nel tempo scelto, la vita di tutti i giorni . La classe entra in un luogo opportunamente arredato, fa il suo ingresso solitamente nella penombra e con musiche contestualizzanti, poi la breve drammatizzazione si svela e alla fine le insegnanti riportano la luce naturale nella stanza e aiutandosi con la scenografia verificano con gli alunni la comprensione dei brani ascoltati, ricostruiscono il tempo storico e cercano riscontri nelle fonti riproducendo con gli alunni quell'epoca precisa... condividendo attesa, curiosità, passione...
fare storia per guardare e imparare da altre epoche, dalle vite di altri

sul decimo vagone

Non può mancare, stralciata dalla  filastrocca di Gianni Rodari E' arrivato un treno carico di..., la strofa  sulla scuola che abbiamo usato per illustrare il pieghevole del convegno.

E’ arrivato un treno carico di …

...Sul decimo vagone ci sono tanti banchi,
c’è una lavagna nera e dei gessetti bianchi.
Dai vetri spalancati il mondo intero può entrare:
e’ un ottimo maestro per chi lo sa ascoltare...

il perché del convegno 2

Un convegno come una goccia nel mare che testimonia l'impegno e gli sforzi per  cambiare la didattica della storia.
Proseguo nell'esposizione delle motivazioni che ci hanno ispirato (ma è una storia lunga e avrà altre puntate
Troppo spesso la storia che viene insegnata si limita a quella politica e cronologica,  che non sembra riguardare uomini concreti, che furono fatti di carne e sangue come noi, ma figurine polverose e stereotipate, ritagliate dal tessuto della loro vita reale e dal tempo in cui hanno vissuto e  appuntate come insetti in bacheca, per sempre riconducibili solamente a uno o più eventi importanti della loro vita.
Molti pedagogisti, da Piaget  a Vygotskij a Fraisse (per richiamare solo quelli più citati), si sono  esercitati soprattutto a individuare l’età infantile nella quale sia meglio introdurre tra le materie scolastiche la storia . Il sospetto è che anche per loro la storia sia ancora quella fatta principalmente di guerre, rivoluzione, battaglie e trattati.
Decisamente la storia è qualcosa di più e di altro.
La storia è intorno a noi (La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso, direbbe De Gregori) ed è al centro delle nostre conoscenze e riguarda tutti gli uomini delle generazioni passate, non solo i grandi personaggi.  Scienza del contesto per eccellenza, si intreccia e non può prescindere dalla sociologia, dall’antropologia, dalla geografia, dalla letteratura, dal folclore, dalle scienze dell’alimentazione, dalla storia dell’arte o  della musica o dello spettacolo, e via citando.
Anche le più recenti indicazioni ministeriali sembrano andare in questa direzione e prescrivono che  la storia, in contiguità con la geografia, non abbia  più un esclusivo interesse per i soli fatti politici, ma debba occuparsi “dello studio delle società umane, nello spazio e nel tempo”, prevedendo tra le sue finalità l’ “esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria”.

(continua)

lunedì 21 marzo 2011

Una canzone per un convegno

Poco originale, ma pertinente, il leitmotiv del Convegno potrebbe essere la canzone di De Gregori dedicata alla storia. Se non la musica, rileggiamone almeno le parole 

Francesco De Gregori, La storia, in Tra un Manifesto e lo Specchio, 2006 

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perché nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano

domenica 20 marzo 2011

il perché del convegno

Un numero non esiguo di studenti non ama la storia. Durante gli esami, quando si bloccano su una data che tu non avevi neppure chiesto o confondono Risorgimento con Rinascimento, con la più solare improntitudine affermano: "Ho poca memoria. Per questo per me la storia è sempre stata uno scoglio." Partono dal presupposto errato che imparare tale materia  voglia dire memorizzare date di trattati, guerre, battaglie, insomma una cronologia (noiosissma!) di avvenimenti soprattutto politici. Probabilmente anche gli insegnanti che hanno incontrato non amavano la storia e pure loro si limitavano a quella che Braudel chiama histoire événementielle
Per dare un piccolo contributo a una visione meno restrittiva e più stimolante della didattica della storia abbiamo pensato a una giornata di studio sul suo insegnamento  sia nella scuola primaria sia negli altri ordini di scuole. Pertanto il convegno vuole dare voce ad alcuni tra quegli insegnanti che, nonostante sottovalutazioni e limitazioni, lavorano con slancio e vocazione,  sperimentando  metodologie e tecniche per appassionare i loro allievi  alla conoscenza e suscitarne la curiosità  e la voglia di approfondire.
                                                                                              (continua)

Benvenuti

18 giorni all'alba.  Comincia oggi il conto alla rovescia che ci porterà all'8 di aprile, la data della giornata di studio dedicata alla didattica della storia che, in questo 150° anniversario dell'Unità d'Italia, sarà fortemente connotata da "spiragli" sul Risorgimento.
Abbiamo ancora molte cose da preparare e organizzare, ma sicuramente arriveremo alla fatidica data pronte, spronate dall'elevato numero di studenti che hanno scelto il Convegno come laboratorio o tirocinio.
Per ora grazie e benvenuti.  

martedì 15 marzo 2011

In costruzione

Questo blog sarà opertivo e quotidianamente aggiornato a partire da lunedì 21 marzo... con l'arrivo della primavera...
A presto